FAST, fondista nella corsa semantica

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Constança Espelt
Facultat de Biblioteconomia i Documentació
Universitat de Barcelona
 

Mixter, Jeffrey; Childress, Eric R. (2013). FAST (Faceted Application of Subject Terminology) Users: Summary and Case Studies. EEUU: OCLC Research Report. 52 p. [Consulta 24/11/2013]. Disponible a: <http://www.oclc.org/content/dam/research/publications/library/2013/2013-04.pdf>.

L'acronimo FAST (Faceted Application of Subject Terminology) corrisponde ad un linguaggio di indicizzazione sviluppato congiuntamente dalla Library of Congress e l' OCLC poco più di 10 anni fa1, partendo dalle intestazioni di soggetto dei Library of Congress Subject Headings. L'iniziativa nacque dal progetto CORC quando divenne necessario disporre di un sistema di indicizzazione per le risorse web, compatibile con MARC, Dublin Core e altri schemi di metadati, e più facile da imparare ed applicare che le intestazioni di soggetto.

Chi si dedica all'insegnamento sa quanto sia difficile per gli studenti interpretare le intestazioni di soggetto, comprendere il funzionamento delle liste e imparare a indicizzare con questo sistema, cose per i bibliotecari in apparenza molto familiari. I risultati degli studi sugli utenti dei cataloghi on-line degli anni '90 dimostrarono che i nostri studenti non fanno eccezione. Christine Borgman2 cita una decina di studi che avevano segnalato le difficoltà delle intestazioni di soggetto per la ricerca e l'esplorazione, e Karen Markey Drabenstott3 mostrò che, oltre agli utenti, anche i bibliotecari di riferimento non le capivano granchè, e pretese a la comunità bibliotecaria che era il momento di prendere decisioni per risolvere il problema.

Sembrava quindi assicurato una entrata piuttosto generalizzata ad un sistema alternativo al LCSH con i seguenti obiettivi: semplificazione della struttura e della sintassi, riduzione dei costi di indicizzazione precoordinata e relativa manutenzione, e facilitare l'interoperabilità semantica e la navigazione per sfaccettature. E qualcuno di noi si era fatto illusioni di vederlo presto operativo, ma per ora la sua applicazione al catalogo WorlCat è solo interno e, come vedremo, sono pochi gli istituti che ne stanno facendo uso per indicizzare i loro fondi.

Prima di passare al contenuto della relazione è necessario spiegare in che consiste questo nuovo linguaggio. Il FAST è come una decostruzione delle intestazioni della LCSH per creare authority records indipendenti per le otto sfaccettature che si distinguono e che sono: temi, geografia, nomi di persone, organizzazioni, forma e genere, cronologia, eventi e titoli uniformi. Si conserva il pre-coordinamento di concetti di una stessa sfaccettatura, rimarrebbe quindi "Seno - tumore - Pazienti - Rapporti familiari", mentre "Imbarcazioni - Catalogna – Sistemi di sicurezza – 1975-2000" si separerebbe in tre intestazioni: " Imbarcazioni - Sistemi di sicurezza", "Catalogna" e "1975-2000".

FAST contiene oltre un milione e mezzo di intestazioni che provengono da LCSH e dai registri WorldCat, ma solo le intestazioni di nomi personali ed entità superano un milione; le cifre di quelle che associamo direttamente alla indicizzazione per soggetto sono: temi (392.593), geografia (148.722), forma e genere (1.905) e cronologia (676). Un esempio dei buoni risultati del FAST per semplificare la manutenzione del sistema è che i quasi 26 milioni e mezzo di intestazioni di soggetto differenti di WorldCat, al convertirli in FAST divengono poco più di un milione e mezzo, senza contare le intestazioni cronologiche4.

La relazione, dopo aver introdotto brevemente il sistema, riassume i risultati delle interviste ai nove istituti che hanno adottato il FAST – tra cui la stessa OCLC Research - e ai sette istituti che non lo stanno applicando ma che comunque si erano interessate, e aggiunge come studi di caso le risposte dei sedici istituti, alcune delle quali incorporano sceenshots per illustrarene l'utilizzo. Nell'intervista si domanda perché scelsero FAST come linguaggio di indicizzazione, che uso ne stanno facendo, che benefici produce, e come credono potrebbe essere migliorato. Gli istituti che lo hanno adottato valutano principalmente che l'indicizzazione è più facile, veloce e economica, e, come valore aggiunto, menzionano il suo utilizzo per la visualizzazione di sfaccettature in fase di recupero. Tra i suggerimenti di miglioramento si evidenzia un maggiore coinvolgimento del OCLC in diversi aspetti, come la comunicazione, l'impegno, e l'incorporazione di FAST in WorldCat.

Quasi più che i risultati è interessante conoscere quali sono gli istituti che hanno optato per cambiare: due università americane (Illinois, Chicago e North Dakota) e due in Europa (Amsterdam e la Bodleian Library di Oxford), due istituti di ricerca statunitensi, la Biblioteca Nazionale Neozelandese, e due imprese di servizi del settore, Datalib e RMIT Publishing; un altro dato a favore è che l'Università del Quebec a Montreal sta sviluppando un sistema simile partendo dalla sua lista di intestazioni di soggetto. Si applica principalmente a fondi materiali digitalizzati (due istituti utilizzano CONTENTdm), ma anche a libri, articoli, documenti ufficiali, libri antichi, ecc. Dal momento che uno dei vantaggi di FAST è il suo uso modulare, può anche essere utile sapere che i moduli più comuni sono le indicizzazioni tematiche, le geografiche e quelle di forma e genere.

I nostri cataloghi sono migliorati molto, e lo faranno molto di più quando si generalizzarà l'uso dell'interfaccia di sfaccettature nella visualizzazione di risultati, ma l'accesso (o il filtro) per il contenuto rimarrà in sospeso se si mantiene l'indicizzazione attuale con le intestazioni di soggetto e se non si può trarre vantaggio dalla classificazione, un metodo con grande tradizione in Spagna, che è stata messa da parte e che non siamo stati capaci di aggiornare. L'integrazione di FAST in WorldCat può essere una grande opportunità per realizzare un progetto non di rottura, ma sì rinnovatore ed in linea con la interoperabilità e i dati intrecciati.


1. Prendo come riferimento la presentazione del FAST realizzata da Edward T. O'Neill e Lois Mai Chan nella 69a conferenza generale della IFLA celebrata a Berlino nel 2003, però c'è almeno un articolo precedente: Chan, Lois Mai; Childress, Eric; Dean, Rebecca; O'Neill, Edward T.; Vizine Goetz, Diane (2001). A faceted approach to to Subject Data in the Dublin Core Metadata Record. Journal of Internet Cataloging, 4, 1-2, pagg. 35-47.
2. Borgman, Christine (1998). Why are online catalogs still hard to use? Journal of the American Society for Information Science, 47, 7, pagg. 493-503.
3. Drabenstott, Karen M.; Simcox, Schelle; Williams, Marie (1999). Do librarians understand the Subject headings in library catalogs? Reference and User Services Quarterly, 38, 4, pagg. 369-387 e Drabenstott, K.M.; Simcox, S.; Fenton, E. G. (1999). End-User Understanding of Subject Headings in Library Catalogs. Library Resources & Technical Services, 43, 3, pagg. 140-60.
4. Secondo i dati dell'OCLC in: Childress, Eric; O'Neill, Ed. FAST report. ALA Annual 2013. [Consultato il 24/11/2013]. Disponibile in: <http://www.slideshare.net/oclcr/oclc-researchfastupdatealaannual2013>