L'introduzione del mandato RCUK sull'Accesso Aperto nelle università britanniche

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Miguel Navas
Facultat de Biblioteconomia i Documentació
Universitat de Barcelona
 

Research Information Network (2013). Policies and Procedures Adopted by Universities in Implementing RCUK Open Access Requirements. Regne Unit: Research Information Network. 36 p. [Consulta: 9/12/2013]. Disponible a: <http://www.researchinfonet.org/publish/rcuk-oa-requirements>.  

Balancing The Account By Hand / By Ken Teegardin

 

Dopo il polverone sollevato dalla relazione Finch1, l'agenzia Research Councils UK (RCUK) emise un mandato che obligava la pubblicazione in Accesso Aperto dal primo aprile 2013 di tutti gli articoli e le comunicazioni provenienti da ricerche finanziate da uno dei suoi membri. Da allora, le università britanniche stanno lavorato per cercare di soddisfare queste requisiti.

La relazione che ci riguarda venne pubblicata dal Research Information Network nel passato mese di settembre, commissionato dal RCUK. Si tratta di un breve e schematico documento di trentasei pagine che analizza in maniera sistematica l'adempimento da parte delle università britanniche del citato mandato e descrive i progressi compiuti, i problemi incontrati e le soluzioni proposte.

Sebbene il settore sia in costante movimento si fornisce una radiografia della situazione attuale e una serie di raccomandazioni che possono essere utili per l'introduzione del mandato. Lo studio analizza che le caratteristiche e i punti di partenza delle università differiscono notevolmente tra loro, per cui non è possibile indicare un procedimento unico o un modello di buone abitudini. D'altra parte, le politiche e le procedure delle università sono ancora "troppo immature".

Il documento si divide in due parti distinte. La prima, riassunto della seconda, è suddiviso in diverse sezioni ed include uno studio preparatorio e risposte generali a politiche, finanziamento, processi amministrativi e di pagamenti, depositi, "copyright" e licenze, rispetto del mandato, costo di riproduzione e del colore, pubblicazioni in collaborazione, promozione e monitoraggio. In ognuna di queste si include una raccomandazione (meno, stranamente, nella parte dedicata ai diritti d'autore e i permessi d'uso). La seconda parte, più ampia, indica la metodologia seguita, la portata dello studio, ed i risultati concreti della ricerca.

Si analizzarono, secondo il documento, trentatre università, anche se nell'Appendice A se ne contano trentaquattro. Si selezionarono alcuni importanti centri di ricerca che avevano ricevuto sovvenzioni dal RCUK così come altri istituti più piccoli e non sovvenzionati. Quelli che ottennero un finanziamento per promuovere il passaggio all'Accesso Aperto utilizzarono i fondi, prima del 31 marzo, per pagare l' Article Processing Charge (APC) ed incrementare depositi e campagne di promozione. Tuttavia, "non è chiaro" che queste fossero dopo meglio preparate a introdurre il mandato rispetto a quelle non finanziate.

Le raccomandazioni della relazione sono le seguenti:

  1. Le università devono rivedere le loro politiche per promuovere l'Accesso Aperto, considerando i modelli che seguono il processo di pubblicazione e la richiesta degl'APC.
  2. Il RCUK deve fornire maggiori informazioni alle università su come attribuire a diversi concetti il finanziamento ricevuto, visto che tutte, tranne una, hanno gestito il totale degli aiuti in un budget unico, amministrato centralmente.
  3. Le università e gli editori devono stabilire un meccanismo comune per eseguire processi amministrativi e di pagamento.
  4. Bisogna servirsi del lavoro del JISC (Joint Information Systems Committee) per sviluppare una struttura di repository interoperabili.
  5. Il RCUK deve elaborare linee guida per la verifica del rispetto del mandato da parte di ricercatori ed università, in quanto vi è una disparità preoccupante. Dal canto loro, le università devono rivedere le loro procedure sia per realizzare la verifica sia per agire in caso di non conformità.
  6. Le università devono tener in considerazione i costi derivati dal formato (impaginato e colore). Ad esempio, il colore può essere rimosso nella versione stampata e conservato nella digitale.
  7. Le università devono raccogliere informazioni sui modelli di pubblicazione in collaborazione e pagamenti degl'APC (come già si consigliava nella prima raccomandazione), e sviluppare linee guida concrete per la cooperazione, visto che saranno esaminate alla fine dal RCUK.
  8. Il RCUK deve collaborare con le università e gli editori per sviluppare modelli comuni per materiali e campagne di comunicazione e promozione.
  9. Università, editori e lo stesso RCUK devono lavorare insieme per sviluppare sistemi e procedure che garantiscano dei flussi informativi più efficaci e una maggiore interoperabilità nel monitoraggio dei processi di pubblicazione e pottrebbero prendere in considerazione la possibilità di lanciare una campagna nazionale per promuovere la registrazione in ORCID2. Dovrebbero anche studiare il conseguimento di metadati dagli aditori.

La relazione fornisce alcuni dati interessanti, anche se non così rivelatori ed inattesi (la preferenza delle università della via verde, la maggiore predisposizione a controllare le pubblicazioni pagando gl'APC e la collaborazione internazionale prima che nazionale, tra gli altri). Tuttavia, alcune raccomandazioni sono vaghe o imprecise, così come le dichiarazioni quantitative e qualitative durante tutto il testo ("alcune università", "molte di loro" un aspetto è "migliore" di un altro, e così via). Sarebbe stato più interessante, ad esempio, disporre di percentuali e paragoni.


1. Research Information Network (2012). Accessibility, sustainability, excellence: how to expand access to research publications. Report of the Working Group on Expanding Access to Published Research Findings. Regno Unito: Research Information Network. 140 pagg. [Consultato il 9/12/2013]. Disponibile in <http://www.researchinfonet.org/publish/finch/>.
2. Sistema di registrazione per ottenere identificatori unici e duraturi di autori scientifici.