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Discovery tools: uno sguardo ai criteri di selezione, impatto e percezioni

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Mireia Pérez Cervera
Biblioteca Digital - Col·lecció digital
Universitat Oberta de Catalunya
 

Lorena Ávila, Marina Jiménez / Herramientas de descubrimiento: Informe de evaluación // Universdad de Almería, 2013. http://repositorio.ual.es/jspui/handle/10835/2570#.Utgkf9K23vQ

Valérie Spezi, Claire Creaser, Ann O'Brien, Angela Conyers / Impact of library discovery technologies: A report for UKSG // UKSG, Loughborough University, November 2013. http://www.uksg.org/researchstudy


L'oggetto dello studio di questi due documenti, uno dell'Università di Almería (UdA) e l'altro del United Kingdom Serials Group (UKSG) è quello degli "strumenti di ricerca" (chiamati Web Scale Discovery Tools e Web Scale Discovery Services o Resource Discovery Services). Questi si caratterizzano per l'uso di una unica cesta di ricerca, il recupero dei risultati da un unico indice che contiene metadati e/o testi completi delle risorse informative di una biblioteca e la visualizzazione dei risultati attraverso un ranking per importanza.

Il documento Herramientas de descubrimiento: Informe de evaluación vuole definire i criteri principali e i passi da seguire per selezionare e valutare un discovery tool per la biblioteca dell'UdA, mentre Impact of library discovery technologies: A report for UKSG pretende valutare l'impatto delle tecnologie di ricerca (qui chiamate Resource Discovery Services) sull'uso dei contenuti accademici delle biblioteche, così come fornire raccomandazioni valide a tutti coloro che sono coinvolti in queste tecnologie.

Il documento di Ávila Jiménez presenta, basandosi in una revisione della letteratura specializzata, i criteri principali di analisi degli strumenti di ricerca: il contenuto e la copertura dei suoi indici in relazione alla collezione della biblioteca; la quantità e la qualità dei metadati; l'algoritmo del ranking per importanza; l'utilizzabilità dell'interfaccia; l'integrazione con altri sistemi di gestione bibliotecaria (SIGB), repositorys, risorse elettroniche e server di collegamento.

Il rapporto del UKSG conferma che è necessario prestare attenzione ai contenuti e a come questi vengono incorporati negl'indici, all'importanza di trovare spazio nel paesaggio eterogeneo che disegnano le risorse sottoscritte dalle biblioteche (repositorys, cataloghi, banche dati specializzate, risorse che non hanno metadati) e la possibilità di ottenere che tutti questi possano essere recuperati da un unico punto di ricerca. Il UKSG evidenzia le sfide tecnologiche degli strumenti di ricerca: la mancanza di accordo con i links resolvers, l'importanza dei metadati e di essere dotati di strumenti di misurazione ed analisi dei dati statistici, la necessità di stabilire più ponti di dialogo tra biblioteche, fornitori e strumenti e di promuovere modelli ed una buona prassi.

Entrambe le relazioni hanno in comune l'analisi del comportamento delle biblioteche in relazione all'implementazione e/o gestione degli strumenti di ricerca, utilizzando indagini e/o studi sugli utenti, ognuno dal proprio punto di vista nazionale.

Al fine di stabilire un riferimento dei livelli di implementazione degli strumenti di ricerca nelle biblioteche spagnole, la relazione dell'UdA utilizza come metodo l'indagine sulle biblioteche associate a REBIUN. I risultati mostrano che il 50% di queste biblioteche hanno uno strumento di ricerca e che i prodotti più implementati sono i Summon della Serials Solutions (26%), Ebsco Discovery Services della Ebsco (14%), Primo della Exlibris (10%) e WorldsCat Local della OCLC (10%). Il contenuto e la copertura del servizio si confermano anche come criteri principali di selezione, ma si trascura l'importanza dei metadati. Il potenziale maggiormente apprezzato degli strumenti di ricerca è la loro influenza sull'aumento dell'uso delle risorse e, sebbene siamo ancora in un momento precoce di valutazione per la mancanza di dati statistici (solo è stato intervistato il 30% delle biblioteche partecipanti), tutto fa credere che questa crescita sarà confermata.  

Le biblioteche accademiche del Regno Unito iniziarono a introdurre strumenti di ricerca durante il biennio 2007-08, ma fu nel 2012-13 quando hanno raggiunto il loro momento di massima crescita. I principali prodotti implementati sono Summon della Serials Solutions (36%), Primo della Ex-Libris (26%) e Ebsco Discovery Services della Ebsco (24%). L'analisi dei dati d'uso forniti dalle biblioteche accademiche del Regno Unito e completato dai dati dei fornitori elaborati dall'UKSG è piena di sfumature e variabili. È difficile trarre conclusioni chiare sull'influenza dell'implementazione degli strumenti di ricerca in reviste elettroniche, banche dati ed e-books. Gli istituti studiati mostrano comportamenti poco coerenti a seconda del tipo di prodotto analizzato. Solo nel caso dei libri elettronici, sebbene nella maggior parte dei casi già si evidenziava un aumento prima dell'inserimento degli strumenti di ricerca, sembra che questo ne aumenti il suo utilizzo.

 

Entrambi i documenti coincidono anche su un metodo basato in indagini, interviste e studi sugli utenti, ma con obiettivi molto diversi.

Nel caso spagnolo si analizza il comportamento degli utenti nell'utilizzo delle versioni di prova EDS della Ebsco e Summon della Serials Solutions per disporre di elementi che ne facilitino la scelta. I risultati mostrano un livello soddisfacente e simile per i due prodotti, un leggero miglioramento nelle ricerche per argomenti rispetto alla ricerca per titoli concreti ed alcune difficoltà con EDS nel trovare riviste. Viene confermato che il problema principale nel recupero della ricerca è l'uso dell'inglese da parte dei fondi e la confusione nella distinzione delle tipologie di documenti, la gerarchia visuale, le metafore e i grafici utilizzati.

Nel caso inglese si analizzano i dati di casi studiati in sei biblioteche universitarie per stabilire parametri specifici sull'impatto degli strumenti di ricerca. Di ciascuno di questi sei istituti si analizza l'uso di riviste elettroniche, libri elettronici e database, offrendo risultati differenti ma contestualizzati e confermando che, in ogni caso, l'introduzione di uno strumento di ricerca modificò i modelli di comportamento nella ricerca dei fondi. Quando si chiese sull'influenza dello strumento nell'utilizzo delle collezioni, la maggior parte coincise che, sin dall'implementazione, la percezione fu di crescita. Questa percezione contrasta con l'evidenza dimostrata che per la maggior parte di queste biblioteche non era una priorità l'analisi dei propri dati.

La relazione del UKSG va oltre l'analisi dei dati e raccoglie, da un lato, le percezioni delle biblioteche e dall'altro, i motivi, le preoccupazioni e le sfide che si presentano a editori, fornitori e altri stakeholders in relazione agli strumenti di ricerca. Dal punto di vista delle biblioteche è chiaro che il successo della nuova generazione di strumenti si basa sull'uso di una ricerca unificata, su alti livelli di soddisfazione e accettazione da parte di utenti e biblioteche ed anche sulla sua facilità di utilizzo, valida per qualsiasi livello di esperienza dell'utente. In riferimento a fornitori ed editori, questi sono coscienti dei benefici che apportano metadati corretti e dettagliati, che permettono maggiore visibilità ai propri fondi indicizzati. Vi è una certa preoccupazione tra gli editori ed i fornitori di database per quanto riguarda la comunicazione con i fornitori di sistemi di ricerca. In particolare si lamentano della mancanza di informazione circa l'uso fatto dei loro dati e delle difficoltà per ottenere dati statistici e valutare obiettivamente i livelli di utilizzo dei loro contenuti nei sistemi di ricerca. Le principali sfide di questo gruppo di stakeholders sono indirizzate alla neutralità del ranking di rilevanza, la integrazione degli strumenti con altri prodotti ed il ruolo delle banche dati di Index e Abstracts.

Uno degli ultimi punti della relazione inglese è molto interessante per le biblioteche che stanno prendendo in considerazione la sottoscrizione ad un servizio di ricerca, visto che si parla dei vantaggi e degli svantaggi della contrattazione di una serie di prodotti o attraverso fornitori differenti (per i problemi di integrazione dei diversi sistemi) od uno solo (tutto è nelle mani di una singola azienda); in entrambi i casi, le biblioteche devono elaborare strategie per rispondere a ipotetiche esigenze di cambi tecnologici o di comportamento.

Le conclusioni della relazione del UKSG mostrano come la consultazione di quasi tutte le risorse di una biblioteca da una sola interfaccia e il miglioramento nell'uso dei suoi contenuti, forniti dagli strumenti di ricerca, ha ricevuto un'ottima accoglienza tra gli utenti. Al contrario, i risultati dell'analisi d'uso delle risorse elettroniche delle biblioteche dopo l'implementazione dei sistemi di ricerca, aggiungono pochissima uniformità (solo nel caso dei libri elettronici si può parlare di un modello comune di crescita), e devono essere letti nel contesto di ciascun istituto. Le percezioni di tutti i soggetti interessati (biblioteche, fornitori di servizi di ricerca e di database) suggeriscono miglioramenti e un maggiore utilizzo delle risorse, sebbene non siano basate su prove oggettive. Sulle raccomandazioni rivolte alle biblioteche (se ne possono fare anche a fornitori, editori ed altri stakeholders), segnaliamo che incoraggiano la comunità bibliotecaria a lavorare con altri istituti di una forma più cooperativa (nel caso inglese con JISC, SCONUL o RLUK ) per promuovere lo sviluppo dei servizi di ricerca, per garantire informazione di qualità e trasparenza e neutralità dei ranking per importanza, e per assicurare che si ricevano i dati statistici necessari per la valutazione e il miglioramento dei servizi.

In definitiva, ci troviamo di fronte a due documenti di particolare interesse sia perchè fotografano il momento di implementazione degli strumenti di ricerca nel Regno Unito e in Spagna, sia perché forniscono preziose informazioni sui criteri di valutazione che ogni biblioteca dovrebbe tenere in considerazione (e che troppo spesso gli istituti spagnoli sembrano aver trascurato). Infine, la raccolta di dati e percezioni circa l'influenza di questi strumenti nell'uso delle risorse elettroniche nel Regno Unito tracciano un quadro dei vantaggi, svantaggi e principali sfide che biblioteche, editori e fornitori di servizi dovranno affrontare nel prossimo futuro.